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La gestione del paziente asmatico e la terapia di mantenimento

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, eterogenea e multifattoriale, caratterizzata da iperreattività bronchiale e/o da un’ostruzione variabile delle vie aeree e può manifestarsi con sintomi respiratori (mancanza di respiro, oppressione toracica, respiro sibilante, tosse) di intensità e frequenza variabili. Trattasi di patologia con rilevante impatto epidemiologico e socio-sanitario. La fisiopatologia dell’asma è molto complessa e la terapia è cambiata radicalmente negli ultimi decenni.

Con il progredire della comprensione dell’asma, le terapie si sono evolute e i farmaci sono stati classificati in “controller” e “reliever”, in base al controllo della malattia e alla terapia sintomatica. I controllers comprendono soprattutto gli ICS, che hanno rivoluzionato la terapia dell’asma e tuttora costituiscono la base della terapia antinfiammatoria dell’asma. Vengono utilizzati da soli o preferibilmente in combinazione con i beta-2 agonisti a lunga durata d’azione (LABA). Il “core” della terapia dell’asma rimane l’applicazione per via inalatoria di ICS in dosi variabili per quasi tutti i pazienti, in tutti i gradi di gravità e le fasi della terapia, associata o meno, in base al grado di gravità dell’asma, alla somministrazione dei LABA, o all’aggiunta di altri farmaci come i LAMA per via inalatoria e gli antileucotrieni (vedi anche ultima versione raccomandazioni GINA 2025).

Già all’inizio degli anni 2000, è stato dimostrato che anche basse dosi di ICS riducono significa-tivamente la mortalità nell’asma, mentre altri lavori hanno documentato che la monoterapia e/o l’abuso di beta-2 agonisti a breve durata d’azione (SABA) si può associare ad un aumento del rischio di esacerbazioni e ad un incremento della mortalità. Dopo l’arrivo sul mercato della prima combinazione LABA/ICS a metà degli anni ’80, negli anni ’90 e oltre sono seguiti studi che hanno confrontato l’efficacia e la sicurezza della terapia combinata ICS/LABA con la terapia ICS o LABA stand-alone. Un ulteriore passo avanti è stato lo sviluppo del concetto di “Terapia di mantenimento e reliever con un singolo inalatore ([S]MART)” per il trattamento dell’asma. Questo concetto terapeutico viene anche definito in breve “MART” (Maintenance and Relief Therapy), poiché la “S” di SMART originariamente indicava il nome commerciale della combinazione fissa formoterolo/budesonide, con la quale sono stati condotti i primi big trials. La MART prevede una terapia a lungo termine (mantenimento) con l’applicazione twice/day di una combinazione ICS/formoterolo in un unico dispositivo. Tra i LABA, solo il formoterolo è adatto a questo scopo, in quanto ha sia una lunga durata d’azione che una rapida insorgenza d’azione. Se necessario, cioè in funzione dei sintomi, i pazienti inalano anche on demand/al bisogno la stessa combinazione ICS/LABA. Questo concetto terapeutico si basa sul fatto che l’infiammazione bronchiale aumenta diversi giorni prima di un’esacerbazione clinica e un aumento precoce della terapia antinfiammatoria ICS può prevenire o almeno mitigare questa esacerbazione. La terapia MART consente quindi di adattare l’intensità della terapia antinfiammatoria ICS al decorso della malattia, sullo sfondo di un trattamento antinfiammatorio di base. Diversi studi di grandi dimensioni hanno dimostrato la superiorità della terapia MART rispetto ai regimi di applicazione convenzionali. È stata dimostrata una riduzione significativa sia del numero totale di esacerbazioni che del numero di esacerbazioni gravi. La terapia MART è attualmente indicata nelle raccomandazioni GINA nella cosiddetta “Track 1” e contrapposta alla “Track 2”. Quest’ultima, utilizzando ultra-LABA associato a ICS necessita dell’utilizzo al bisogno di SABA da solo o associato a steroide inalatorio a partire dallo step 3. E’ stato quindi introdotto un nuovo concetto e una nuova terminologia nelle raccomandazioni GINA : l’Anti-Inflammatory Reliever o “AIR”, facente sempre parte del track 1 come comune denominatore del regime “AIR-only” o della “MART”. Diversi big trials hanno dimostrato che l’approccio “AIR” è superiore in tutti gli endpoint rilevanti alla monoterapia SABA on-demand; questo è il motivo per cui la terapia AIR è raccomandata nelle linee guida nazionali e internazionali per i pazienti nelle fasi di trattamento 1 e 2 . A seconda della gravità e del decorso della malattia, si può passare da una modalità di trattamento all’altra, nel senso di un’escalation o di una de-escalation terapeutica. La possibilità di avere a disposizione nel nostro Paese la combinazione LABA+ICS “extrafine” con 2 diversi dosaggi dello steroide inalatorio rappresenta inoltre un “plus” per la possibilità di poter contrastare la Small Airways Dysfunction o malattia delle piccole vie aeree che, come è ormai ampiamente dimostrato, è presente in tutti gli stadi di gravità dell’asma e determina uno scarso controllo dei sintomi.

Scopo della presente survey è quello di chiarire alcuni importanti punti e cercare di fare chiarezza su alcune zone d’ombra e unmet needs. La survey verrà diffusa a livello nazionale andando ad interessare gli specialisti afferenti principalmente alla Società Italiana di Allergologia , Asma & Immunologia Clinica (SIAAIC). La survey è composta da 18 domande, per alcune è anche prevista la possibilità di almeno 3 risposte multiple, e andrà a toccare vari aspetti e temi “caldi” dell’asma sia di tipo fisiopatologico (ad es., il concetto di treatable trait e quello di Small Airway Disease), a quelli piu’ strettamente terapeutici (concetto di “MART”, preferenze tra track 1 e track 2, adozione della triplice “fissa” rispetto all’aperta; ruolo dei LAMA, concetto di “extrafine”, ecc.).

Lo scopo è di fornire uno spaccato della realtà specialistica italiana nell’approccio all’asma con l’obiettivo di recepire criticità e aspettative.

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